Omero – Vita
Come la generazione delle foglie, così è quella degli uomini.
Come la generazione delle foglie, così è quella degli uomini.
Dunque anche tu con la donna non essere mai dolce, non confidarle ogni parola che sai, mai di una cosa e lascia un’altra nascosta.
Rimettimi sulla terra, e preferirei essere uno schiavo nella casa di qualche uomo senza terra… che re di tutti questi uomini che con la vita hanno chiuso.
Sopporta, o mio cuore: tu hai sopportato una cosa anche peggiore.
Sbaglia sia chi fa fretta all’ospite che non vuol partire, sia chi lo trattiene se ha fretta.
Gli dei non danno mai tutte insieme le cose belle ai mortali.
È leggero il compito quando molti si dividono la fatica.
“Nessuno” è pur sempre il nome di “Qualcuno”.
Gli dei sono più forti degli uomini.
I doni degli dei nessuno può sceglierseli.
In mezzo al fosco oceano dell’orgoglio è una città: la mia bisaccia.
Tu conosci l’eccessiva veemenza della gioventù, com’è rapida a prender fuoco, quanto manca di raziocinio.
È un figlio saggio quello che conosce il proprio padre.
La fame è insolente, dovrà essere saziata.
Il sonno è il fratello gemello della morte.
Tutte le morti sono odiose per i miseri mortali.
Anch’io così, se egual destino m’è preparato, giaccerà morto, ma adesso voglio aver nobil gloria.