Ortensio Lando – Antichi aforismi
Che cosa è ambizione?Ella è una perturbazione tanto potente, che ella consuma la animo e il core, et è d’attorno al desiderio degli onori, della dignità, e della gloria.
Che cosa è ambizione?Ella è una perturbazione tanto potente, che ella consuma la animo e il core, et è d’attorno al desiderio degli onori, della dignità, e della gloria.
Quale è la più onesta avarizia che si possa ritrovare?Ella è quella del tempo, quando utilmente si consumano le ore.
Qual stimate voi sia la propia condizione del ricco avaro? Il tormentarsi per istrema cupidigia d’avere, e pauroso sempre stare di non perdere quel che si possiede.
Come chiameremo noi veramente le temporali ricchezze?Gravezze della mente, lacciuoli dei piedi, e spine che ci trafiggono il cuore.
Perché si vieta il lodare, e il biasimar se stesso?Percioché l’uno è segno di vanità, e l’altro è segno di pazzia.
Per quale ragione ed a fuggire la molta necessità?Percioché per lei si guastano i buoni intelletti.
Perché debbonosi fuggire i guadagni ingiusti e illeciti?Percioché dè mali guadagni brieve e fugace fu sempre il diletto, e amaro ne fu sempre il frutto.
Per quale ragione amarono molti savi uomini la solitudine?Percioché ella fu dagli antichi greci detta essere essercizio della sapienzia, e vero tempio degli Iddii.
Quale è la nostra più capital peste?Il corporal diletto.
Ecci differenza tra liberalità e la magnificenza?Grande per certo, benché paia vi sia molta sembianza; conciosia cosa, e al liberale convenga aver cura di quanto egli spenda, quanto vaglia ciò che egli compra, e di non spender più di quello ch’egli abbia; là dove il magnifico spendendo le cose pubbliche guarda solo come far possa alcuna magnifica e splendida impresa.
Che cosa è magnificenza?Ella è una virtù che solo si conviene a’ principi, percioché ella consiste in cose grandi e difficili di sontuosa spesa.
Onde avviene che dovendo morir il cigno più soavemente canti del consueto?Forse per l’insegnarci non esser la morte rea cosa, ma più tosto amabile e desiderabile, sendo ella cagione di farci andare dove eternamente staremo.
Che cosa è piacere?Egli è un risentimento dell’animo, il quale subitamente si muove senza ragione alcuna, pensandosi di godere alcuna gran cosa, et è sempre nemico della virtù, e per questo Cicerone l’introduce né suoi libri a combatter sempre con essa.
Quale è proprio la natura dell’ingrato?Ella è di scordarsi i vecchi beneficii, se del continuo non ne riceve de’ novi.
Che cosa è il vino?Egli è la morte della memoria e il veleno dell’uomo, per cui si corrumpe l’età, e si perde il fiore della bellezza.
Dove si dee ispezialmente serbare il silenzio?Tra i biccieri, e fra le splendide vivande.
Quale è la vera imagine dell’uomo?Ella è la favella.