Roberto Giusti – Tristezza
Vorrei solo che tutto finisse e che tutto passasse così in fretta, da svanire nella più remota memoria e non ricordare ciò che è stato e ciò che ormai, non sarà più.
Vorrei solo che tutto finisse e che tutto passasse così in fretta, da svanire nella più remota memoria e non ricordare ciò che è stato e ciò che ormai, non sarà più.
Lacrime. Schegge impazzite dell’anima nel ricordo di un tempo mai dimenticato.
Che cosa resta a chi ha visto svanire i propri sogni?Che cosa resta a chi ha pianto nell’immensa solitudine?Che cosa resta a chi ha ormai il cuore arido come il deserto?Che cosa resta a chi è stato ferito dall’amore?Dolore, solo tanto dolore che resta.
Le lacrime tengono compagnia nella solitudine.
È assurdo come, nonostante al mondo vi sono miliardi di persone, a volte ci sentiamo cosi soli.
La sofferenza si nutre sempre di sofferenza.
Non troverai mai vera pace, se i vecchi e antichi ricordi ardono vivi come la brace, in quel dolore che non fu fugace.
È sempre difficile trovare quei momenti di serenità e spensieratezza, quando l’anima è afflitta da requiem di dolore.
La tristezza trae le sue origini dalla felicità.
È quando urli, in silenzio dentro l’anima che quegli urli, fanno un male cane.
C’è un malessere interiore nella mia anima. Soffro, soffro terribilmente l’assenza di alcuni familiari deceduti.Erano più che affetti e familiari. Erano come spiriti guida e in mancanza di loro, mi sento smarrito, senza bussola… con un dolore che non sono in grado di accettare.
Perché quando sono felice, trovo sempre un motivo per essere triste?
Se piangi per una persona è perché ci tieni.
I miei occhi hanno visto troppi sogni tramutati in incubi.
Ancora oggi, nei miei occhi vedo immagini impresse di coloro che non ci sono più. È incredibile come un luogo o un oggetto, preservino quella memoria così immacolata di ricordi ed emozioni che puntualmente riaffiorano.Se ci penso mi vengono i brividi. Li erano racchiuse i miei anni, la mia vita e io stesso sono diventato insieme a loro “passato”. Già perché il tempo passa, ma non tutte le “cose” cambiano mai del tutto.
Anche se siete morti, per me siete ancora vivi.
Siamo gocce di dolore, riflessi incondizionati di felicità.