Antonio Steffenoni – Morte
Ora so di essere qui per dirti addio. E che per dirsi teneramente addio non è necessario essere entrambi vivi.
Ora so di essere qui per dirti addio. E che per dirsi teneramente addio non è necessario essere entrambi vivi.
Vuoi uccidermi? Allora prendi il numero e mettiti in fila.
La morte prematura e voluta è solo un pretesto per non dover ammettere a se stessi d’aver fallito nell’unico nostro vero dovere e diritto… vivere.
È strano come a volte il ricordo della morte sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato.
È cattiva la gente che non ha mai provato il dolore, perché quando si prova il dolore, non si può più volere male a nessuno.
La morte, per chi resta non è un dolore ma è disperazione pura. Questo pur considerando l’ipotesi dell’eternità.
Condannare l’eutanasia quando il dolore è degli altri è troppo facile.
È facile condanare l’eutanasia, quando la vita non è la nostra.
Mi sono chiesta, il perché si nasce, il perché sono nata io.Mi sono chiesta. Il perché della morte. Il perché devo morire io.Lo scopo della nascita, mi è chiara.Si nasce per amare, sognare, per vivere.Lo scopo della morte, lo sto cercando dimmelo tu.
Uccidi un uomo e sei un assassino. Uccidine milioni e sei un conquistatore. Uccidili tutti e sei Dio.
Ogni momento può essere l’ultimo per i mortali.
Dormi dolcemente, tenero cuore, in pace.
Se sei triste non aver paura, la morte è peggio. Se stai per morire non aver paura, il peggio deve ancora venire. Se sei morto non aver paura, il peggio è passato.
Beato chi muore nel proprio letto.
Per quanto giusta, altruista e importante, una causa non varrà mai la pena di un sacrificio umano.
Se uno lotta per poter morire forse ne ha la tasche piene. Forse il suo dolore è troppo forte. Forse il tempo si è preso la sua dignità. Forse la vita gli ha chiesto troppo. Forse proprio per questo le sue scelte andrebbero rispettate.
Eutanasia il diritto di morire. Discutibile sicuramente.