Antonio Pistarà – Morte
Ricordare vuol dire farlo quando gli altri dimenticano!
Ricordare vuol dire farlo quando gli altri dimenticano!
Ora tu mi guardi come se fossi un assassino ma quello che sta morendo sono io.
Un attimo prima sta ridendo, scherzando e sei felice e in un secondo tutto può svanire: il tuo futuro, il tuo amore, la tua felicità, la tua vita… Ma è in questi momenti che capisco qual è la vera importanza della vita!
Un giorno, quando ti volterai, sarò lì, per prendermi la tua libertà.
La morte è una notte senza stelle e senza sogni.
Perché avere paura dei morti? I morti possono al massimo suggestionare. Ma sono i vivi che rompono i coglioni.
La morte è puro concetto mentale.
E ti ricorderò così.Con quei fili d’erba illuminati dal sole, verdi smeraldi ch’erano gl’occhi tuoi.Con la vita nei sorrisi, e l’amore delle parole.E ti ricorderò così, mentre è Natale, e tu tieni sempre il banco, e dici di avere tutte le cartelle, quando invece ne hai comprate solo tre.Mentre è Natale, e mescoli tutti i numeri nel sacchetto, urlando “schiattordici” invece che quattordici.E ricorderò, che è veramente tutto surreale.Il giorno prima ci sei, ed il giorno dopo esali l’ultimo respiro.Nonno, continuerai a respirare nel cuore di chi ti ama ancora.Nel mio respirerai sempre.
Morire è utile solo per chi ha vissuto male o non ha saputo vivere fino in fondo.
Chi ha voglia di vivere, non pensa tanto al morire… ma chi si sente morire, pensa a quella maledetta voglia di vivere.
Bisognerebbe imparare ad onorare le persone meritevoli quando sono in vita, e non svegliarsi un giorno qualsiasi e iniziare ad osannarle solo perché il corso della loro vita è cessato.
Sopravvivere alla morte di chi si ama è come vivere un amore che non c’è.
Dovrebbe esistere una legge universale che impedisca di morire in primavera.
Non importa come morirai, quello che conta è ciò che hai fatto l’attimo prima del tuo ultimo respiro.
È l’anticamera che scoccia, non la morte.
Non avere paura della morte: è l’unica “amica” che nn ti tradirà mai.
La differenza tra me e un impiccato è solo che i miei piedi, per ora, appoggiano ancora a terra.