Mirko Badiale – Morte
Il privilegio dei morti: vivere meglio.
Il privilegio dei morti: vivere meglio.
Dopo la morte c’è un tunnel di luce.
Ci si abitua a tutto, anche alla perdita di chi ti riempiva la vita.
Dopo la morte c’è vita.
Per conoscere la vita, ci si deve nascere e viverla. Per conoscere la morte, morire e ritrovarsi con la mente sveglia e la memoria accesa.
La morte ci separa dalle persone terrene, ma c’unisce a quelle nei cieli.
Un’altra icona ha lasciato la vita, un’altra Stella che brillerà nel cielo. Addio, Virna Lisi.
Qualcuno si era impossessato della penna e aveva iniziato a scrivere il suo destino. Dopodiché quando la noia aveva avuto la meglio e smise di usare la penna, i fogli di quel quaderno rimasero bianchi, come la bara nella quale riposerà per sempre, per colpa di un Dio che aveva deciso di non continuare quella storia.
Credo che dopo la morte ci sia un attimo per rivedere tutto quello che hai fatto durante la vita. Quindi ti ritrovi li, in un cinema, con degli amici a vedere la tua storia, il tuo film.
Polvere siamo, polvere diventeremo e anch’io non mi sento in grande spolvero.
Aspettare equivale a morire giorno dopo giorno.
Se non sarà fermato, non si fermerà. Non esistono indizi, ma segni. Non esistono crimini, solo anomalie. E ogni morte è l’inizio di un racconto.
Prima di noi c’è il nulla, poi c’è la vita, poi, di nuovo il nulla, la morte ha solo un attimo di vita.
In punto di morte l’ultimo pensiero è riservato alla violenza incontrollabile del sesso.
Dopo che si nasce, viviamo con la speranza di non morire mai.
La morte del fisico non è morte. Una persona muore quando gli muore l’anima, ovvero quando commette azioni malvagie che portano dolore agli altri.
Non sapremo mai quale vestito indosserà il nostro ultimo tramonto.