Jacopo Santinelli – Morte
Dopo la morte c’è un tunnel di luce.
Dopo la morte c’è un tunnel di luce.
Dopo la morte c’è vita.
Dopo la morte c’è “solo” eternità.
Quando il tempo scade non accetta perdono né preghiera.
Dopo che si nasce, viviamo con la speranza di non morire mai.
Non sapremo mai quale vestito indosserà il nostro ultimo tramonto.
Fin dall’infanzia ho sempre temuto la morte ma con il tempo, camminando insieme, siamo diventate amiche.
Come distrazione dalla morte, la vita non è poi così male.
Chi non trova la voglia per vivere, trova una scusa per morire.
Ci sono due grandi delusioni quando a lasciarci è un personaggio famoso: la prima riguarda la mancanza delle sue opere e della sua arte; la seconda, credo più drammatica, riguarda il fatto di farci dimenticare la dipartita di persone comuni, non popolari, che vivono senza nemmeno essere considerati, come se la loro esistenza e sofferenza sia qualcosa di assolutamente superficiale!
Per conoscere la vita, ci si deve nascere e viverla. Per conoscere la morte, morire e ritrovarsi con la mente sveglia e la memoria accesa.
La morte ci separa dalle persone terrene, ma c’unisce a quelle nei cieli.
Un’altra icona ha lasciato la vita, un’altra Stella che brillerà nel cielo. Addio, Virna Lisi.
Qualcuno si era impossessato della penna e aveva iniziato a scrivere il suo destino. Dopodiché quando la noia aveva avuto la meglio e smise di usare la penna, i fogli di quel quaderno rimasero bianchi, come la bara nella quale riposerà per sempre, per colpa di un Dio che aveva deciso di non continuare quella storia.
Credo che dopo la morte ci sia un attimo per rivedere tutto quello che hai fatto durante la vita. Quindi ti ritrovi li, in un cinema, con degli amici a vedere la tua storia, il tuo film.
Polvere siamo, polvere diventeremo e anch’io non mi sento in grande spolvero.
Aspettare equivale a morire giorno dopo giorno.