Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Paradiso & Inferno
Il paradiso è là, dietro quella porta, ma ho perso la chiave. Forse ho solo dimenticato dove l’ho messa.
Il paradiso è là, dietro quella porta, ma ho perso la chiave. Forse ho solo dimenticato dove l’ho messa.
Il paradiso di un folle é l’inferno di un uomo sano.
In paradiso un angelo non é niente di particolare.
Quando i nostri progenitori furono cacciati dal paradiso, Adamo disse ad Eva: “Mia cara, viviamo in un età di transizione!”
Le porte dell’inferno e del paradiso sono vicine e identiche, verdi e bellissime.
Stiamo combattendo per le porte del paradiso.
Preferiamo un inferno reale che un paradiso immaginario.
Non so cosa sia un paradiso nel quale sono privato del diritto di preferire l’inferno.
É difficile scrivere un paradiso quando tutte le indicazioni superficiali indicano che si dovrebbe scrivere un’apocalisse. Risulta ovvio trovare abitanti per l’inferno o per il purgatorio.
Nessuno di noi si sveglierà un bel giorno in paradiso senza sapere come c’é arrivato.
Nessuno arriva in paradiso con gli occhi asciutti.
Non chiedere al buon Dio la via per il paradiso! Ti indicherà quella più difficile.
Nel paradiso non esiste il matrimonio; evidentemente per non turbare la serenità del luogo.
Se Adamo si fosse accontentato di pesche, uva, pere e ananassi, oggi vivremmo nel Paradiso Terrestre.
Non credo nell’inferno o nel paradiso, essi sono qui: tu scegli in quale dei due andrai ad alloggiare.
Se vuoi un vero sentimento apri il tuo cuore e la porta del paradiso ti sarà aperta.
Ti porterò nel punto dove tutte le vene s’incontrano.