Giorgio Gaber – Vita
Si può, siamo liberi come l’aria, si può, siamo noi che facciam la storia, si può: libertà, libertà, libertà, libertà obbligatoria.
Si può, siamo liberi come l’aria, si può, siamo noi che facciam la storia, si può: libertà, libertà, libertà, libertà obbligatoria.
Benvenuto il luogo dove tanta gente non fa massa.
A volte la differenza fra star bene e star male è piccolissima ed è anche una questione di volontà.
Io se fossi Dio non sarei così coglione da credere solo ai palpiti del Cuore, o agli alambicchi della Ragione.
Ci sono emozioni che non ci permettono di agire, ma lavorano dentro e c’illuminano.
È veramente tragico constatare come gli affamati nel mondo costituiscono un gruppo tanto… nutrito.
Io se fossi Dio, non avrei fatto gli errori di mio figlio, e sull’amore e sulla carità mi sarei spiegato un po’ meglio.
Non temo Berlusconi in sé, temo Berlusconi in me.
Qualcuno era comunista perché era stanco di quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Abbiamo fatto l’Europa, ora facciamo anche l’Italia.
Ci sono due tipi di artisti: quelli che vogliono passare alla storia e quelli che si accontentano di passare alla cassa.
Un’idea, un concetto, un’idea, finché resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione.
Tra l’avere la sensazione che il mondo sia una cosa poco seria e il muovercisi dentro perfettamente a proprio agio, esiste la stessa differenza che c’è tra l’avere il senso del comico e l’essere ridicoli.
Anche per oggi non si vola.
Le più belle trombate della mia vita le ho fatte da solo.