Rosa Cassese

La vita è appesa ad un “filo” che può essere la “speranza” o la lotta per la “sopravvivenza”.

Nella vita, sono pochi i momenti di spensieratezza; per essere un po’ felici, bisogna liberarsi dal “fardello” della propria coscienza, solo per un attimo!

Spesso, il poeta è infelice nel suo “poetare”; crede che, tutti lo capiscano, invece, è solo con i suoi versi che, come “fantasmi” fluttuano nel suo “Io”.

Il tempo scorre, apparentemente, lento; inesorabile è la sua corsa contro l’Uomo “inerme”.

Le attese sono infinite, i silenzi interminabili, i musi lunghi; nel frattempo, la vita scorre tra: infinito, interminabile, lunghezza che “si accorcia”.

Spesso, fuggiamo da noi stessi e ci rifugiamo in un mondo diverso, pieno di tristezza, aspettando la “fine”. L’apertura mentale, aiuta a liberarsi dalla “prigione” di un personaggio, la cui credenza nella reincarnazione, indubbiamente, ne coarta il “volo”!

E, il tempo scorre, inesorabile, portando con sé, le “scorie” del quotidiano ambiguo ed ambivalente; alcuni felici di aver vissuto e sognato, altri alla ricerca della “pietra filosofale”, come me che, vorrebbe fermare il tempo, per divenire immortale!