Henrik Ibsen – Destino
ELLING: E, se mi é permesso chiedere, qual é il vostro destino? : Essere il tredicesimo a tavola.
ELLING: E, se mi é permesso chiedere, qual é il vostro destino? : Essere il tredicesimo a tavola.
Il destino guida chi lo segue, trascina chi si ribella.
Molti confondono una cattiva gestione con il destino.
In tutte le esistenze, si nota una data alla quale il destino si biforca, o verso una catastrofe o verso il successo.
Non siamo liberi agenti più di quanto lo sia la regina di fiori quando, vittoriosa, prende prigioniero il fante di cuori.
La forza che si oppone al destino é in realtà una debolezza.
Un uomo coerente crede nel destino, un uomo capriccioso nel caso.
Non è esagerato dire che gli indecisi possono scegliere una strada o l’altra.
Che l’uomo il suo destin fugge di raro.
L’anatomia é il destino.
Il destino é un mare che non ha sponde.
Il destino di Hong Kong ha ora lo stesso destino della Cina. Non c’é possibilità di fuga.
Il destino é un’invenzione dei vigliacchi e dei rassegnati.
Quello che la gente chiama comunemente destino, é costituito per lo più dalle sue stupide gesta.
Ogni pallottola ha il suo bersaglio.
Sono le stelle, le stelle sopra di noi, che governano la nostra condizione.
Noi tutti siamo condotti al medesimo luogo.