Maarbale – Guerra & Pace
Annibale sapeva come ottenere la vittoria, ma non come sfruttarla.
Annibale sapeva come ottenere la vittoria, ma non come sfruttarla.
In tempo di pace l’uomo saggio si prepara alla guerra.
Lasciate che ci odino, purché ci temano.
Verde: era la speranza, quella voglia di aiutare, portare fratellanza, amore da donare. Bianca: era la loro bontà, così grande, così pura, tanta volontà da cancellare la paura… Rossa: era la passione che portava avanti tutto il loro lavoro, la forza dell’unione, la pace in un sol coro… Sotto la divisa stava in fondo al cuore, un’asta che portava la bandiera tricolore. Pace.
In guerra ci sono sempre dieci eroi per ogni soldato.
Perché il male trionfi basta che i brav’uomini non facciano niente.
Tutti i vizi di tutte le età e di tutti i paesi del globo riuniti assieme, non eguaglieranno mai i peccati che provoca una sola campagna di guerra.
Più che una fine della guerra, vogliamo la fine dei principi di tutte le guerre.
Pace: negli affari internazionali, un periodo di imbrogli fra due periodi di lotta.
Certi pacifisti più che non voler la guerra, non vogliono “questa” o “quella” guerra.
Non odio nessuno: sono in pace con tutto il mondo.
Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri a morire.
Perché una guerra sia giusta sono necessarie tre cose: la prima, l’autorità del sovrano; la seconda, una giusta causa; la terza una giusta intenzione.
Un prigioniero di guerra è un uomo che cerca di ucciderti, non ci riesce, dopo di che ti chiede di non ucciderlo.
Quelli che sono in grado di vincere una guerra possono raramente realizzare una pace conveniente, e quelli che possono realizzare una buona pace non hanno mai vinto una guerra.
L’arte della guerra, considerata dal suo punto di vista più elevato, si cambia in politica.
Il fine politico in quanto motivo determinante della guerra, sarà la misura, tanto per la meta da raggiungere mediante l’attività bellica, quanto per gli sforzi necessari.