Gaio Cesare Germanico (Caligola) – Guerra & Pace
Lasciate che ci odino, purché ci temano.
Lasciate che ci odino, purché ci temano.
Verde: era la speranza, quella voglia di aiutare, portare fratellanza, amore da donare. Bianca: era la loro bontà, così grande, così pura, tanta volontà da cancellare la paura… Rossa: era la passione che portava avanti tutto il loro lavoro, la forza dell’unione, la pace in un sol coro… Sotto la divisa stava in fondo al cuore, un’asta che portava la bandiera tricolore. Pace.
In guerra ci sono sempre dieci eroi per ogni soldato.
Perché il male trionfi basta che i brav’uomini non facciano niente.
Tutti i vizi di tutte le età e di tutti i paesi del globo riuniti assieme, non eguaglieranno mai i peccati che provoca una sola campagna di guerra.
Più che una fine della guerra, vogliamo la fine dei principi di tutte le guerre.
Pace: negli affari internazionali, un periodo di imbrogli fra due periodi di lotta.
Quando i leader parlano di pace, la gente comune sa che la guerra sta per arrivare. Quando i leader maledicono la guerra, l’ordine di mobilitazione è già firmato.
Certi pacifisti più che non voler la guerra, non vogliono “questa” o “quella” guerra.
Dove fanno il deserto, quello chiamano pace.
Non odio nessuno: sono in pace con tutto il mondo.
La pace non è solo un fine remoto da raggiungere, ma un mezzo per raggiungere quel fine.
Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri a morire.
L’arte della guerra, considerata dal suo punto di vista più elevato, si cambia in politica.
Il fine politico in quanto motivo determinante della guerra, sarà la misura, tanto per la meta da raggiungere mediante l’attività bellica, quanto per gli sforzi necessari.
I più grandi uomini di tutti i popoli famosi nella guerra appartengono sempre e soltanto ad epoche di un’alta civiltà.
Un giorno faranno la guerra e nessuno ci andrà.