Cesare Pavese – Vita
Se è vero che ci si abitua al dolore, come mai con l’andare degli anni si soffre sempre di più?
Se è vero che ci si abitua al dolore, come mai con l’andare degli anni si soffre sempre di più?
L’arte di vivere è l’arte di saper credere alle bugie.
Solo ciò che è trascorso o mutato o scomparso ci rivela il suo volto reale.
La vita non è forse più bella perché da un momento all’altro si può perderla?
Forse è solo un’illusione: si sta benissimo soli la maggior parte del tempo. Piace di tanto in tanto avere un otre in cui versarvi e poi bervi se stessi: dato che dagli altri chiediamo ciò che abbiamo già in noi. Mistero perché non ci basti scrutare e bere in noi e ci occorra riavere noi dagli altri.
Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.
Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.
La vita senza fumo è come il fumo senza l’arrosto.
Le generazioni non invecchiano. Ogni giovane di qualunque tempo e civiltà ha le stesse possibilità di sempre.
Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
A che serve passare dei giorni se non si ricordano?
Perché è sconsigliabile perdere la testa? Perché allora si è sinceri.
Non fidarti delle donne quando ammettono il male.
Gli uomini che hanno una tempestosa vita interiore e non cercano sfogo o nei discorsi o nella scrittura, sono semplicemente uomini che non hanno una tempestosa vita interiore.
La vera genialità non è conquistare una donna già desiderata da tutti, ma scovarne una preziosa in un essere ignoto.
Quando una donna si sposa appartiene a un altro; e quando appartiene a un altro non c’è più nulla da dirle.
Litierse. Non c’è dei sopra il campo. C’è soltanto la terra, la Madre, la Grotta, che attende sempre e si riscuote soltanto sotto il fiotto di sangue. Questa sera, straniero, sarai tu stesso nella grotta.