Gian Genta – Stati d’Animo
La protesta della mente: essere originale tra gente comune.
La protesta della mente: essere originale tra gente comune.
Il controllo della mente: più pericoloso della ragione.
Maggiore è la forza che si esercita sulla propria identità più vorticoso il salto verso la sconfitta.
Dopo una sbronza di dolore confessare le proprie colpe è come vomitarsi addosso.
Lo sbaglio aspetta sempre l’indulgenza se questa non arriva fa perdere la calma.
Le offese come i singhiozzi cessano con gli spaventi.
Il vizio non si sa spiegare ma riesce a farsi capire più della virtù.
La saggezza: tra le mani raramente è ambidestra.
La saggezza: fine a se stessa o per tornaconto?
Dal parapetto del ponte del disprezzo c’è sempre qualcuno che cerca carogne nell’acqua della vergogna.
Il crescere, diventare ed essere tra gli altri, uno ed uno solo.
Un ricco disonesto non è malvagio solo ambizioso, un povero corrotto è disonesto malvagio ed ambizioso.
Nell’inquietudine non siamo noi a decidere è l’angoscia che decide per noi.
L’esitazione si vince a piccole dosi ma più l’affronti e più persevera.
Si può respingere l’odio solo quando i frutti dell’ira sono maturi.
Il male peggiore: sorprendere il male nella sua lucida creatività.
Il momento peggiore: sempre quello che precede il momento di decidere.